NASA e UFO: "il 5 percento degli avvistamenti è anomalo"

Basta con l’analisi disordinata, condotta come capita capita, soggetta a mille interpretazioni, della classica segnalazione di un UFO, un oggetto volante non identificato. Adesso la Nasa vuole vederci chiaro e trovare un metodo univoco per affrontare, con la giusta scientificità, tutti gli avvistamenti futuri. “La questione – dicono dall’ente con sede a Houston, Texas – è molto seria. Riguarda sia la sicurezza nazionale che il traffico aereo”. Ieri, a Washington, una task force nominata dall’agenzia spaziale e composta da sedici esperti tra astrofisici, astronauti, fisici e astrobiologi, si è riunita per la prima volta per fare il punto: entro fine luglio, dichiara il presidente della squadra David Spergel, sarà prodotto un report per dare suggerimenti su come avviare, d'ora in avanti, una raccolta di dati attendibili, organizzata e certificata, di modo da evitare il solito sensazionalismo che accompagna ogni avvistamento e dargli una spiegazione scientifica.

Ci sono stati oltre 800 casi di avvistamenti. ma si ritiene che dal 2% al 5% di essi siano "potenzialmente anomali", un numero comunque non trascurabile. 

Li abbiamo sempre chiamati UFO. Ora, a dire il vero, la scienza ha deciso di cambiarne il nome. Li chiamano “fenomeni anomali non identificati”. E non sono per forza extraterrestri. Anzi, “al momento non abbiamo dati espliciti che suggeriscano l’esistenza di un collegamento tra i fenomeni anomali non identificati e la vita aliena” ha spiegato alla stampa David Grinspoon, astrofisico, uno dei sedici scienziati che ieri si sono riuniti nella capitale statunitense per discutere di UFO. Sta qui, del resto, la difficoltà nell’affrontare la questione con una certa serietà, perché “tante persone sono convinte dell’esistenza degli UFO”, mentre tante altre, continua Grinspoon, “trovano l’argomento ridicolo”. Non è un caso che il numero due della Nasa che ieri ha dato il via alla sessione, Nicola Fox, ha per prima cosa condannato le tante molestie online che i membri del panel hanno subito. Poi si è passati al merito della questione. Sono stati mostrati due video. Il primo mostra un oggetto sferico visto in Medio Oriente nel 2022, ancora oggi inspiegabile. Una seconda clip mostrava tre punti che sembravano muoversi avanti e indietro in modo enigmatico. Si tratta in realtà di aerei i cui movimenti avanti e indietro erano causati dalle oscillazioni del sensore stesso, hanno svelato gli scienziati, che hanno concesso la diretta su Internet della riunione, con tanto di sezione dedicata alle domande del pubblico.

Una trasparenza enfatizzata dall'agenzia spaziale statunitense, che sottolinea la necessità di "de-stigmatizzare" l'argomento. Il lavoro del gruppo di esperti si basa esclusivamente su dati pubblici, in modo che possano essere discussi liberamente e accessibili a tutti, ha sottolineato Daniel Evans, responsabile del coordinamento dello studio per la NASA. Durante l’incontro, David Spergel, l’astrofisico che guida il gruppo, ha spiegato il motivo di questa iniziativa. La questione centrale sono i dati, e il modo in cui vengono raccolti: “I dati esistenti e i racconti dei testimoni non sono sufficienti a fornire prove conclusive sulla natura e l’origine di ogni evento” spiega. Per questo “abbiamo bisogno di dati di alta qualità”. Durante l’estate verrà dunque pubblicato un rapporto, a opera della task force, con cui si illustrerà nei dettagli come raggiungere l’obiettivo. Bisognerà senz’altro farla finita con le pratiche del passato: le informazioni classificate, continua Spergel, sono state spesso segretate non per l’oggetto osservato, ma piuttosto per non rilevare alcune caratteristiche dell’aereo che ha catturato l’immagine, spesso velivoli militari.

In futuro, è l’intento della Nasa, le osservazioni dovranno essere raccolte da strumenti specifici e ben calibrati. Tuttavia, ha escluso l'idea di un satellite dedicato. I miliardi di telefoni cellulari presenti sulla Terra possono fornire dati utili, soprattutto se vengono scattate più immagini contemporaneamente. Mike Gold, ex funzionario Nasa e membro del gruppo di esperti, si è espresso a favore della creazione di un ufficio dedicato alla questione all'interno dell'agenzia spaziale. Ma in definitiva, cosa speriamo di scoprire? Forse qualche nuovo fenomeno fisico, sostengono alcuni esperti. Secondo Grinspoon, "se la Nasa applicherà allo studio dei fenomeni anomali non identificati lo stesso rigore metodologico che applica allo studio di una possibile vita extraterrestre, allora saremo in grado di imparare qualcosa di nuovo e interessante, qualunque sia la spiegazione finale".

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