Gli scienziati propongono una missione per raggiungere 'Oumuamua'

L'oggetto interstellare 'Oumuamua' ha affascinato e perplesso gli astronomi sin da quando è stato rilevato per la prima volta quattro anni fa - e ora alcuni non vedono l'ora di dare un'occhiata più da vicino.





Uno sguardo più ravvicinato potrebbe cambiare per sempre, sostengono, il modo in cui comprendiamo l'universo che ci circonda, un'opportunità allettante poiché rocce come 'Oumuamua' sono estremamente rare.

Ecco perché un team di ricercatori della Initiative for Interstellar Studies senza scopo di lucro con sede nel Regno Unito propone di far girare due volte un veicolo spaziale attorno alla Terra, poi attorno a Venere e infine attorno a Giove per guadagnare abbastanza slancio per raggiungere l'insolita roccia come parte di una missione soprannominata Project Lyra. Dopo il lancio nel 2028, l'obiettivo è incontrarsi circa 26 anni dopo con 'Oumuamua' nello spazio interstellare: un compito estremamente ambizioso, ma anche con un immenso potenziale profitto scientifico.

PROJECT LYRA

Gli scienziati hanno proposto una serie di ipotesi diverse di cosa sia effettivamente fatto l'oggetto oblungo di 198 metri.

"Le teorie per spiegare la natura di 1I/Oumuamua hanno incluso un aggregato di polvere frattale, un iceberg di idrogeno, un iceberg di azoto, una vela solare aliena, frammenti di un pianeta distrutto dalle maree e così via", ha scritto il team di Interstellar Studies in un recente preprint sulla loro proposta, individuato da Forbes.

Ma non lo sapremo con certezza finché non vedremo l'oggetto di persona.

È il momento di iniziare a pianificare ora, poiché rocce come 'Oumuamua' - che è unico anche tra altri oggetti interstellari - non vengono a trovarle molto spesso.

"Ora sappiamo che una tale missione, almeno in linea di principio, è realizzabile", ha detto a Wired il coautore Adam Hibberd, che ha sviluppato il software per il progetto. "Il possibile ritorno scientifico sarebbe enorme e potrebbe alterare radicalmente la nostra comprensione del nostro posto nell'universo."


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